Di notte, nel parco 1
Di notte, nel parco
Il parco La
Passeggiata, di Terni per la ricchezza di piante e di monumenti di cui dispone
e per essere al centro della città, ha sempre esercitato su di me molto fascino.
Intanto, ho
costatato con grande soddisfazione che
sono cominciati i lavori di restauro; questo ha comportato il trasferimento
degli animali dentro il laghetto più grande, oltre che la messa in sicurezza di
alcune opere architettoniche.
Lea Ghirigori lesse con fastidio la notizia
riportata dal giornale online TerniOk:
Agguato in
Passeggiata
“Nella giornata
di ieri, gli uccelli del parco La Passeggiata hanno attaccato, senza
apparente motivo, gli operai del Comune, durante i preparativi per iniziare i
lavori di restauro.
Disponendosi a
cerchio e in una scena degna di un noto film, hanno lasciato andare abbondanti
deiezioni colpendo gli operai.
Al comando di un
germano reale, che sembrava essere il capo, sono scesi in picchiata, simulando
un attacco a colpi di becco. Solo dopo la fuga degli operai hanno desistito.
Quanto accaduto
incuriosisce. È collegato all’atto vandalico della notte precedente?
Che cosa ha
spinto animali molto pacifici a reagire così?”
Terni Ok seguirà la vicenda per voi.
Finalmente
stavano per iniziare i lavori di restauro del parco ed ecco che gli animali, a
detta degli esperti, avevano messo in atto una vera e propria ribellione, di
cui Lea non capiva il motivo. Sapeva, inoltre, che di notte lì accadevano
strani fatti. Doveva vederci chiaro. D’altra parte era il sindaco della città.
Il
parco si svegliò sotto un limpido cielo azzurro. Il sole accarezzava le alte
fronde dei due vecchi della Passeggiata, Aldo il platano orientale e Oreste il
cedro del Libano, ma anche gli alberi più giovani. Aldo si crogiolava sotto
quei raggi non più roventi ma sempre più deboli. Prima di abbandonarsi al lungo
riposo invernale avrebbe salutato le sue foglie, già macchiate di giallo.
Oreste, invece, all’arrivo del freddo, avrebbe mantenuto i suoi aghi.
Quella
mattina, agli occhi di entrambi, era come tutte le altre. I pesci rossi della
fontana ottagonale nuotavano nell’acqua putrida, seguendo Oscar, il loro capo.
Nel
laghetto centrale, dall’acqua spuntavano la coda e le zampe di Sbarzotto, il
germano reale, che cercava vermi sul fondo, imitato dagli altri.
Nel
lago più grande, in cui si specchiavano i tigli, i germani reali e le anatre di
Campbell accorrevano al calmo richiamo di Capoverde, il quale, in piedi su una
roccia al centro dello specchio d’acqua, avvisava che qualcuno aveva buttato
pane secco e foglie di insalata. Sul bordo del laghetto, Zefiro, il capo dei
piccioni, si spidocchiava.
Dora,
la sfinge, con quell’orribile rubinetto sulla schiena e Clo, sua sorella, al
centro di una panchina circolare di travertino, attendevano l’arrivo di una
nuova notte per tornare a vivere.
BRUM!
Ecco che dal viale dei tigli arrivò il camion degli operai del Comune. Oscar e
Aldo non li avevano mai visti.
“Daje, scaricamo le reti”, fa uno
all’altro.
“Do’ le metto?”
“Là per terra. Arria lu geometra. Bisognerà
appicca’ li cartelli. Pijali.”
“Ah,
eccovi. Cominciate a mettere in sicurezza le sfingi, la fontana ottagonale e il
laghetto con le reti, poi attaccate i cartelli che avvisano dell’inizio dei
lavori.”
Inizio
dei lavori?!
Oreste
e Aldo ascoltavano curiosi la conversazione, ma sapevano che doveva arrivare la
notte per condividere la notizia con tutti gli abitanti della Passeggiata.
...Continua
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