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Visualizzazione dei post da maggio, 2018

Crema di petali di carciofo

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Crema di petali di carciofo Se dopo aver preparato 11 chilogrammi di carciofini, avete voglia di stare ancora tra i fornelli potreste pensare di riutilizzare gli scarti dei carciofi per realizzare un pesto gustoso. I carciofi sono ortaggi che utilizzo  volentieri in tante ricette; purtroppo  gli scarti (foglie e gambo) superano notevolmente  la parte nobile. Ho provato a cercare sul web qualche ricetta per il loro recupero. Se volete potete provare anche voi. DAGLI  SCARTI  DEL  CARCIOFO Bucce e gambi di carciofi olio EVO q.b. 1 spicchio d'aglio spellato sale q.b. Lavare e cuocere le foglie e i gambi, liberandoli  dalla parti più fibrose, per 25 minuti in acqua acidula. Scolate il composto e passate sotto a un getto di acqua fredda. Mettete tutto nel frullatore insieme ad aglio, sale e olio. Per concludere filtrate con un colino, così da rimuovere la parte fibrosa. Potete usare la crema di carciofi come condimento o da spalmare su bruschette.

Carciofini sott'olio

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Carciofini sott'olio A primavera, nel periodo di massima produzione dei carciofi ed in particolare di "carciofina" sento il desiderio di portare anche in altre stagioni questo meraviglioso fiore commestibile. Alcuni, privati dai petali più duri, li conservo in surgelatore, mentre altri li trasformo in gustosissimi vasetti di carciofini sott'olio da servire semplicemente come antipasto oppure per farcire sandwich o tramezzini. Quest'anno ci ho pensato un pò tardi. Il periodo migliore in cui i  fiori sono teneri e croccanti è la metà di aprile. Ingredienti: 11 kg. di carciofina, 3 lt. di aceto bianco, 3 lt. di acqua, il succo di 10 limoni non trattati, sale fino q.b., 2,5 lt. di olio EVO. Procedimento: Riempite una ciotola spaziosa con dell'acqua e aggiungete il succo di 5 limoni. Eliminate le foglie dure dei carciofi e  tagliate con un coltello la punta del fiore. Immergete il carciofo nell'acqua e limone per imped

Ciambelline con l'anice

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Ciambelline con l'anice Doppia ricetta  Non conosco il periodo in cui sono nate le ciambelle con l'anice, ricetta comune, con le dovute varianti, a tanti luoghi d'Italia. L'anice, che personalmente adoro, è una fra le  spezie più antiche, utilizzata da Greci, Romani ed Egizi soprattutto per insaporire carni, poi anche per preparazioni salate e dolci. In Umbria è nota la ciambella salata di Sant'Antonio. Ogni volta che  trovo queste deliziose ciambelline mi piace assaggiarle, spesso con delusione perché non mi soddisfano nell'aroma o nella consistenza: alcuni invece di usare i semi di anice, usano il liquore all'anice e francamente non è la stessa cosa. Allora quando ne ho voglia preparo ingredienti e spianatoia e mi metto al lavoro. Quella che segue è una ricetta adatta anche ai vegani, in quanto non prevede l'uso di uova.  Non aggiungendo anice con la stessa ricetta si possono cucinare ciambelle al vino oppure con mosto fresco, cia