Storia di una quercia e di un bambino speciale
In questa pagina ospito volentieri un racconto dell'insegnante
Roberta Braghelli
STORIA
DI UNA QUERCIA E DI UN BAMBINO SPECIALE
Ciao bambini,
io sono una Quercia,
una Quercia secolare, cioè vuol dire che sto su questa Terra da tanto tanto
tempo, da così tanto che nemmeno io mi ricordo il giorno in cui sono nata.
Vivo nel giardino di
una scuola dell’infanzia e ….. quanti bambini ho visto crescere in tutti questi
anni! Con le mie foglie faccio ombra e tra i miei rami si nascondono talmente
tanti uccelli e insetti che non vi dico ….
insomma mi sento importante e preziosa!
Ma un giorno (uno come
tanti) ho scoperto cosa vuol dire avere un Amico Speciale.
Mi ricordo che era
Settembre, la scuola era iniziata da pochi giorni e arrivò lui…lui chi? Lui…. quello che poi sarebbe diventato il mio
miglior amico….
Era accompagnato dalla
mamma e all’inizio mi sembrava un bambino come tanti avevo visto poi però, pian
piano, giorno dopo giorno, mi accorsi che non era affatto come tutti gli altri.
Gli altri bambini
pensavano solo a correre, a giocare tra di loro, a farsi i dispetti e nemmeno
si accorgevano che ogni giorno facevo del mio meglio per sopportare le loro
grida, i loro capricci… non si rendevano conto nemmeno dello sforzo che facevo
per donare loro la più fresca ombra che potevo nelle calde giornate di
primavera e di inizio estate!
Con Lui invece era
diverso.
Intanto non urlava mai,
non faceva i dispetti e poi mi si avvicinava in punta di piedi e osservava a
lungo, senza mai parlare, le mie foglie ed i miei rami.
Io, allora, beata e
felice come poche mi allungavo più che potevo verso di lui e con le mie fronde
gli accarezzavo dolcemente il viso;
lui rideva e mi
guardava come nessuno mi aveva mai guardato…..
A volte raccoglieva da
terra qualche mia fogliolina poi la rigirava e rigirava tra le sue dita per un
po’ come se gli avessi donato una cosa preziosa … . io muovevo tutte insieme le
mie foglie (come solo una Quercia secolare sa fare!) e creavo una musica
dolcissima solo per lui.
Altre volte Lui
accarezzava il mio tronco rugoso e lo osservava come per scoprire chissà quali
segreti, poi si sedeva ai miei piedi… pardon radici! E come un vecchio saggio
si riposava assorto nel suo mondo.
Giorno dopo giorno ho
capito che era un bambino Speciale a cui piaceva il mio silenzio e la mia pace;
anche io vicino a lui mi sono sentita speciale e mi sono innamorata dei suoi
occhi e del suo sguardo su di me.
Gli anni sono passati e
Lui, il mio miglior amico, ha finito di trascorrere le sue giornate alla scuola
dell’infanzia, ormai è grande e va alla scuola primaria.
Mi manca tanto la sua
dolcezza, il suo essere unico.
Mi ricordo che l’ultimo
giorno di scuola, l’ultimo in cui ci siamo visti, cercai, attraverso il canto
delle mie foglie mosse dal vento, di fargli arrivare un messaggio, intanto che Lui
stava seduto accanto a me e accarezzava il mio tronco:
sei
un bambino unico, il mio migliore amico
e
grazie a te ho capito la mia importanza.
Siamo
entrambi parte della Natura, siamo le facce della stessa medaglia.
Spero
che in futuro anche le altre persone ti considerino come ti considero io e ti
trattino con rispetto.
Spero
che tutti gli uomini comprendano un giorno quanto siamo importanti noi piante e
trattino anche noi con il rispetto dovuto.
Tu
che non mi hai mai parlato
Sei
riuscito ad insegnarmi tante cose
A
capirmi
Ad
aprire il mio cuore….
Addio..
..amico speciale….
Sono
pronta ad Amare anch’io tutti quelli che mi rispetteranno ed ameranno come te…
La
tua per sempre Amica Quercia.
Bellissima storia...it's a fantastic!...complimenti
RispondiEliminaL'autrice mi ha chiesto di ringraziarti per i complimenti.
RispondiEliminaContinua a leggere gli articoli di questo blog!
A presto.