Roald Dhal ... fino a qualche giorno fa non ti avevo mai letto anche se avevo sentito parlare di una delle tue protagoniste principali, Matilde, come di una bambina che "una ne pensa e cento ne fa".
Quindi incuriosita, come spesso mi capita quando c'è qualcosa che non conosco, e soprattutto in questo periodo in cui sono attratta particolarmente dalla letteratura per l'infanzia, con una certa predilezione per i classici, ho acquistato una copia del tuo libro.
Duecentoventuno pagine lette quasi tutto di un fiato, per conoscere una meravigliosa bambina, con un'intelligenza e perspicacia al di sopra della norma, immersa in un contesto umano adulto in cui nessuno di noi vorrebbe trovarsi, con l' unica eccezione della signorina Dolcemiele, il suo secondo approdo sicuro.
Si c'è ne è anche un altro di approdo sicuro per lei ...
Il primo: i LIBRI.
Il primo: i LIBRI.
Questo romanzo è una "sfacciata propaganda" per la lettura, come tu stesso lo definisci, che vede la piccola Matilde "divorare" in tenerissima età tutti i libri della biblioteca pubblica.
I libri sono i suoi maestri che la prendono per mano guidandola per i sentieri della vita, sostituti dei signori Dalverme, due genitori molto distratti.
I libri sono i suoi maestri che la prendono per mano guidandola per i sentieri della vita, sostituti dei signori Dalverme, due genitori molto distratti.
L'intelligenza potente di Matilde esce perfino dagli occhi e molte volte riuscirà a dare lezioni memorabili ad un padre anaffettivo, arrogante e lestofante, ad una madre ridicola e totalmente presa da se stessa, alla signorina Spezzindue, malefica direttrice della scuola e ideatrice dello Strozzatoio, angusto spazio per rinchiudere i bambini "ribelli".
Il messaggio forte che esce dal romanzo è che grazie alla cultura e all'intelligenza i deboli possono farcela contro la prepotenza, la cattiveria e la stupidità.
Ora che ti conosciuto ... non credo ti mollerò facilmente.
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