Marmellata di mandarini con zucchero di canna

Marmellata di mandarini 
con zucchero di canna

Il mandarino, è un frutto che durante questi mesi invernali non manca mai sul banco dei fruttivendoli, o nello spazio dedicato all'ortofrutta nei supermercati. E non manca neanche sulle nostre tavole, dove viene consumato anche quotidianamente.
Qualche decennio fa, mi raccontava mia madre, questo piccolo, profumato e dolce frutto era il regalo che riceveva a Natale, insieme alle noci e a qualche giocattolo.
Il mandarino, fra i frutti dell'inverno, è quello che preferisco: per la sua dolcezza e succosità e per il profumo inconfondibile che lascia sulle mani dopo averlo sbucciato. Sin da piccola, per mantenere il suo profumo nell'aria, le bucce, prima di buttarle via, le metto sul termosifone. Il calore ne diffonde il piacevole aroma.
Quest'anno ho deciso di portare il suo sapore anche nelle stagioni in cui non si produce, usandolo per preparare la marmellata.

Ingredienti:

1 kg di mandarini con la buccia edibile
500 gr. di zucchero di canna integrale.




Procedimento:

Le quantità indicate sopra, le ho moltiplicate per quattro: quindi 4 kg. di frutta e 2 kg. di zucchero di canna integrale.
Per prima cosa ho tolto le foglie e il picciolo. Poi ho lavato bene i mandarini, spazzolandoli uno per uno sotto l'acqua corrente, per eliminare tutte le impurità depositate sulla buccia. 



Li ho scottati in acqua, per cinque minuti, dopo che questa ha iniziato a bollire.


Ho tagliato i mandarini in parti più piccole, tolto il filamento bianco interno e i semi. Ho sminuzzato i pezzi di frutta con tutta la buccia usando il robot.


Ho messo in una pentola tutta la frutta sminuzzata.




Poi, ho aggiunto lo zucchero di canna e ho mescolato fino a farli ben amalgamare.



La cottura a fuoco basso è proseguita per due ore circa. Per verificare che la marmellata avesse raggiunto la giusta consistenza, ne ho prelevata una modesta quantità con un cucchiaio. Lasciata cadere su un piatto, si è rappresa. La consistenza era quella che volevo io, pertanto l'ho tolta dal fuoco. Se fosse stata ancora troppo liquida, avrei continuato la cottura.


Una volta pronta e ancora calda, l'ho messa dentro a dei vasetti precedentemente sterilizzati e capovolti per far formare il sottovuoto.
Dopo che la marmellata si è raffreddata, l'ho capovolta e riposta in una scaffalatura al buio, per farla meglio conservare.
E' buona da gustare subito, ma meglio se si fa passare un mese dalla preparazione.
Ottima per essere spalmata su una fetta di pane tostato, per farcire una crostata o per accompagnare un formaggio fresco come la Robiola.
Buon appetito.




















Commenti

Post popolari in questo blog

Pizza di formaggio ternana

Pizza dolce ternana

I Licheni