Il paese dei colori 2
La notte delle Streghe
La notte tra il primo sabato e la prima
domenica del mese della Luna Calante, le Streghe Nerine si sono date appuntamento all’incrocio di via delle
Notti Oscure e via delle Civette e precisamente a piazza dell’Ombra, perché
gravi fatti stanno accadendo e bisogna rimediare.
La prima ad arrivare dentro ad un’enorme
pentola, con un mestolo gigante è Strega
Pece che, appena atterrata, con i suoi
occhi piccoli e vicini, circondati da rughe sottili come i fili di una
ragnatela, sbircia l’oscurità alla ricerca delle altre streghe; resasi conto di
essere sola, stringe le labbra sottili con disappunto:
-
Come al solito sono la prima e mi
toccherà aspettare! – Brontola ad alta
voce.
La fedele Civetta che l’accompagna, emette un
verso malaugurante facendo eco al
nervosismo di Pece:- Uhuuùhuu-
Aguzzate le
piccole orecchie, nella notte silenziosa Pece sente un persistente fruscio: ecco Strega Carbone che arriva seduta
sul dorso di un pipistrello
-
Ah! Eccoti! - Fa Pece
con tono seccato.
-
Ma perché… è tardi? Ho lasciato a Bosco
Nero il mio Contatempo e non so che ora è – risponde Strega Carbone sotto al
suo cappello posato a sghimbescio sulla testa.
-
Si siete in ritardo come al solito!
-
Oppure te sei arrivata in anticipo come
al solito, Strega Pece? - Risponde un po’ stizzita Strega Carbone. Strega Pece
non replica, non ha voglia di discutere.
Strega Carbone si guarda intorno: - Ma
non siamo ancora tutte. Manca….
In quel mentre, comodamente seduta su
una morbida ghirlanda di piume di Merlo, arriva Strega Nero Velluto, che saluta
le sue amiche dall’alto, agitando la mano, impreziosita da un meraviglioso
anello in cui è incastonata un’onice nera.
La ghirlanda di piume si abbassa
delicatamente verso il suolo permettendo a Strega Nero Velluto di poggiare i
suoi stivaletti lucidi con il tacco, a
terra; con incedere lento e misurato,
come se stesse sfilando su una passerella, si avvicina alle due.
Strega Pece, la osserva avvicinarsi e vedendola
così giovane e bella si irrita ancora di più per il ritardo e sbuffa; Strega Carbone
che così bella ed elegante non è mai
stata prova una profonda invidia per il vestito di pizzo macramè nero e
cappello abbinato indossato da Strega Nero Velluto.
La nobile discendenza dell’ultima
arrivata contrasta evidentemente con la sua semplice origine. Ma invece di
esprimere ciò che pensa chiede, arricciando il naso – Cos’è questo buon
profumo? –
- Veleno D’Oro – risponde Nero Velluto,
con voce morbida, sbattendo le sue lunghe ciglia sulle guance setose come un
fiore di magnolia.
Ma Pece non vuole perdere tempo e la invita a prendere la ghirlanda di piume così
da salutarsi come Strega comanda.
Le Streghe si mettono in cerchio al
centro della piazza e a un gesto di Nero Velluto, la ghirlanda di piume si
posiziona proprio sopra i loro cappelli; allungano la mano sinistra fino a
metterla una sopra all’altra e ad alta voce intonano una nenia:
“Il
tuo potere è il mio
Il
mio potere è il tuo
Il
potere è il nostro”
Terminato il rito del saluto, Carbone chiede:
- Ma perché ci hai chiamate, Strega Pece? Si stava così bene a Bosco Nero. -
- - Ma non ricordi? Ti ho raccontato l’altra
notte, quando ci siamo viste vicino a Lago Fosco, che nel Paese dei Colori, gli
abitanti sono sempre più felici; pensate che solo l’altro mese sono nati
cinque bambini e hanno progetti di
espandere il Paese. Chissà forse
arriveranno anche a Bosco Nero… - Risponde Pece.
-
Forse per recuperare spazio abbatteranno
gli alberi, i raggi di sole rischiareranno il bosco e noi non avremo più la
nostra penombra… - fa eco Nero Velluto.
-
E dove andremo a vivere noi? – domanda Carbone .
-
I Colorini adorano i colori brillanti. Tutti!
- spiega Nero Velluto - Non sono come noi che amiamo soltanto il colore Nero e
per questo ci vestiamo di nero, viviamo a Bosco Nero e anche i nostri pensieri
sono tenebrosi.
-
Nel loro paese è tutto colorato: le
case, le porte, le finestre, gli alberi, i fiori, gli animali, i vestiti che
indossano e perfino le vie; pensate che abitano in via dell’Arcobaleno e via
Blu Oltre Mare. - Continua Pece.
-
Con il tempo vorranno imporre i loro
gusti anche a noi? Vorranno toglierci il colore delle Streghe Ave? E porteranno
i loro Colori dappertutto?? - Chiede disgustata e preoccupata Carbone.
Le streghe a questo punto sono molto allarmate.
- Hai un piano? – Domanda Strega Carbone
a Pece.
- Ci ho pensato! Nel libro Segreto delle
Streghe, alla pagina di Mezzodì, c’è la soluzione! - Risponde soddisfatta Pece.
- Davvero? Diccela! – La incoraggia Strega
Nero Velluto.
Al cenno di Pece, le streghe avvicinano la
testa le une alle altre, ma di tutto
quel confabulare si ode solo un gran bisbiglio.
-
Sono d’accordo!- dice Nero Velluto – Ma
l’importante è che non si rompano le mie
lunghe unghie laccate di nero. Ho appena fatto la manicure!-
-
Tu hai sempre meravigliose idee – dice
Carbone a Pece arricciando il naso.
Carbone fa segno alla sua candela accesa di
avvicinarsi perché sarebbe stata il loro fuoco; Pece chiama la sua pentola che
riempie con l’acqua rubata con un
sortilegio all’immenso Noce che cresce lì
vicino e comanda al suo mestolo di tuffarsi nella pentola e di cominciare a
girare. Pipistrello, e Civetta, amici di Carbone e di Pece osservano dall’alto,
mentre Gatto strusciandosi
contro lo stivaletto di Nero Velluto, fa le fusa.
-
L’acqua bolle – esclama Pece.

-
Bava di lumaca cornuta, bacche di
vischio, aculeo di porcospino, zampe secche di rospo, unghie d’aquila!
Il mestolo gigante continua a mescolare.
Le Streghe danzano intorno al fuoco cantando la formula
magica:
-
Guarda
guarda buio della notte
Le
streghe danzano
Perché
tutto si copra di nero nel Paese dei Colori
Perché
il giallo, il rosso, il blu, il viola, il bianco, l’arancio, il verde, il
turchino, il rosa vengano cancellati
Mestolo
gira gira
Tutto
nero, tutto nero, deve diventar
I
Colorini nelle tenebre precipiteran
Le
streghe vinceran!
Ah! Ah! Ah! Ah! Ah! Ah!-
concludono con una sinistra risata le Streghe.
Compiuto il sortilegio, salgono sui loro mezzi
e volano in direzione del Paese dei Colori, accompagnate dai loro fedeli
amici, curiose di vederne gli effetti.

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