Il paese dei colori 4


Ecco la soluzione!


Nell’ex-Paese dei Colori, le luci devono rimanere accese tutto il giorno, nelle case e nelle vie, altrimenti gli ex-Colorini potrebbero inciampare  ad ogni passo. 
"Andiamo a fare un giro nel paese" propone Luna a Tommy, Chicco e Alice. 
"Si andiamo!" rispondono  tutti.
Ovunque trovano la stessa desolante situazione; ma ai limiti delle mura che circondano il paese si accorgono che l’Albero di Sambuco che tante volte ha prestato loro i rami più teneri per fare le cerbottane, nel frattempo si è spogliato dei suoi fiori bianchi come fiocchi di neve. Al loro posto ci sono  tanti piccoli frutti scuri. 
"Perché non hai più i tuoi fiori bianchi? Anche te sei stato colorato di nero dalle Streghe Nerine?" chiede Alice a Sambuco. 
"Io non ho più i miei fiori perché le api  e le farfalle sono venute a pranzo da me tante volte e grazie alla loro visita i fiori si sono trasformati in piccoli frutti verdi, che il Sole ha scaldato e colorato di viola. Poi è arrivato il sortilegio delle streghe Nerine e i miei frutti sono neri come ogni cosa in questo paese" risponde  Sambuco.
"Peccato!" commenta Chicco "con i tuoi fiori la mia mamma sa fare le frittelle ricoperte di miele e zucchero a velo!" 
"Ma con i frutti maturi si può fare la marmellata!  Non lo sapete?" chiede  Tommy. 
"Si ma ora con questi frutti non si può fare proprio nessuna delle cose buone che dite" commenta sconsolato Sambuco.
Luna è già sull’albero: "Salite anche voi! E’ divertente!" invita i suoi amici.
Tommy e Chicco non se lo fanno dire due volte. Salgono sull’albero arrampicandosi più che possono. Alice li guarda dal prato divertirsi un mondo.
Patapum! Chicco che aveva scelto un ramo poco robusto su cui arrampicarsi, precipita  giù dall’albero. Nel vano tentativo  di frenare la sua caduta con le mani ha cercato di appigliarsi a rami, foglie e bacche del Sambuco.
"Ohi! Ohi!" piagnucola arrivato con un tonfo sul terreno.
"Ti sei fatto male?" chiede Luna, che si era precipitata giù dall’ albero, preoccupata per il fratello. 
"Si un po’" risponde Chicco affranto.
Luna lo aiuta ad alzarsi prendendolo per le mani e si accorge che  sono tutte blu.
"Un momento!" esclama Luna "Questo è un colore! Il Blu! Il Blu! Ma allora la polpa delle  bacche è ancora blu, soltanto la buccia è nera!" 
"Idea! Potremo usare la polpa delle bacche  per colorare!" dice rivolgendosi felice ai suoi amici. 
"Hai ragione!" dicono tutti in coro "È il primo colore che vediamo da quella notte!"
"Sambuco ci puoi prestare le tue bacche per colorare tutto il paese?" chiede Luna.
"Certo! Sono molto felice di prestarvele! Ma non so se vi basteranno! Provate a vedere se oltre a me c’è qualche altro fiore o pianta che sotto al nero ha ancora il suo colore." Consiglia Sambuco.
Non se lo fanno dire due volte! L’entusiasmo per la scoperta appena fatta, alleggerisce un po’ il loro cuore e fa spuntare sui volti di nuovo il sorriso, dopo giorni e giorni.
Poco più in là, trovano dei piccoli fiori neri con delle lunghe e sottili foglie come i  fili d’erba.



Chi siete?" Chiede Alice. 
"Siamo fiori di Zafferano" rispondono. 
"Anche voi come Sambuco sotto il nero avete mantenuto il vostro colore?" chiede Tommy.
"Sambuco è sfuggito al sortilegio? Ne siamo felici!  Potete controllare se anche noi sotto al nero siamo colorati?"
Alice gratta delicatamente i petali e lo stilo: "Lilla i petali e rosso lo stilo."
Gli Zafferani sono felicissimi di essere sempre gli stessi sotto al nero. 
"Lo Zafferano, la mia mamma lo usa per cucinare il risotto e colorarlo di giallo! Quindi anche voi potete colorare!" riflette Tommy. 
"Certo! Siamo fiori preziosi e molto ricercati  per profumare e colorare  le 
pietanze!" rispondono orgogliosi i Fiori di Zafferano. 
"E voi sareste disponibili a prestarci i vostri fiori per colorare il Paese, come ha fatto Sambuco?" chiede Luna speranzosa. 
"Certo!" Fanno in coro i Fiori "Non importa se ora perdiamo il nostro vestito, perché lo riavremo il prossimo anno. Adesso  è importante che tutto torni come prima!" 
"Grazie! Seguiremo il vostro consiglio e cercheremo altre piante. Ora abbiamo anche il giallo! Il giallo!" Grida  felice Chicco. 
Tommy è già andato avanti e cerca con gli occhi altre piante, speranzoso. 
"Eccole! Venite! Cosa saranno?"
Sbucano dal terreno delle foglie alte più di un metro, a forma di cuore,  rosse al centro  e verdi all’esterno. 
"Chi siete?" Domanda curioso Tommy. 
"Siamo Rape Rosse! Siamo sotto terra! Devi tirare forte per farci uscire!"  Rispondono le Rape.
Tommy e Luna, tirano con tutta la loro forza, finché non si trovano faccia a faccia con la Rapa Rossa. 
"Io ti conosco! Ti mangio con il succo di limone!"  Dice Luna. "E mi sporco la bocca  di rosso!" 
"Io ti mangio nella zuppa!" Dice Alice. 
"Bravi! Ma ora forse possiamo servirvi per riportare i colori nel paese!" Risponde la Rapa. 
"Perché dici così? Sembri già informata!" replica Alice. 
"Sotto terra le notizie viaggiano veloci! Il nostro amico Lombrico ci ha raccontato che avete trovato il Blu e il Giallo grazie a Sambuco e Zafferano. Ora avete anche il Rosso!
"Abbiamo tutti i colori!" esclamano  felici. 
    " Ma come riusciremo a togliere tutto quel nero?" chiede preoccupata Alice. 
    "Chiedete consiglio  al Sole" consiglia  Rapa Rossa. 
    "Allora andiamo!" 
     E vanno a parlare con il Sole.
"Non vi posso aiutare! I miei raggi, per quanto potenti non riescono a bucare il nero" risponde  sconsolato.  "Provate con la nuvola!" consiglia.
Fiduciosi vanno  da Nuvola Bianca, raccontando le scoperte appena fatte. "Abbiamo i colori! Possiamo mescolarli per formarne altri!"
Nuvola Bianca, ogni volta che si affaccia sul Paese dei Colori si intristisce e vorrebbe tanto fare qualcosa per aiutare i Colorini. 
Saputa la novità le viene in mente un’idea e  in un sussurro, per non farsi sentire da nessuno che potesse riferire alle Streghe,  spiega ai bambini cosa pensa di fare.
"Allora avete capito bene? Fate come vi ho detto e poi aspettiamo il Re Gelo e la Regina Afa. So che si sono già messi in cammino con i loro eserciti…"
I bambini entusiasti corrono subito a fare quello che ha  suggerito Nuvola Bianca.
Toc, Toc! "Speriamo che Ghita sia in casa!" dice Luna impaziente. 
"Ah! Siete voi! Che succede bambini?" Chiede Ghita aprendo la porta "Entrate!"
Luna tutta eccitata racconta del Rosso, del Giallo e del Blu, di Nuvola Bianca e di Re Gelo e Regina Afa. "Abbiamo bisogno d’aiuto Ghita per costruire tanti aquiloni! Tu sei falegname, ci puoi aiutare?" 
"Volentieri!" li rassicura Ghita con un sorriso che va  da guancia a guancia.
"Mi metto subito al lavoro!" 
"Bene! Noi intanto andiamo dalla maestra Rosalinda!" dice Tommy. 
"Perché andiamo dalla maestra Rosalinda?" chiede Alice. 
"Per prendere i fogli di carta bianchi, quelli che sono rimasti nascosti dietro l’armadio dell’aula della Fantasia della Scuola dei Perché!" risponde Luna. 
"Corriamo!" 
"Maestra! Maestra!" chiamano in coro, appena arrivati sotto alle finestre della casa di Rosalinda.
"Cosa c’è?" chiede Rosalinda appena li vede. 
"Abbiamo delle nuove notizie!" 
"Salite!" li invita la maestra.
Seduti sul grande divano di Rosalinda i bambini spiegano per filo e per segno il loro piano. Rosalinda, come tutte le maestre, vuole capire bene e fa tante domande; i bambini, che hanno in testa un progetto chiaro, le spiegano tutto nei particolari.
Soddisfatta, perché il ragionamento non faceva una piega, li accompagna alla Scuola dei Perché e insieme prendono i fogli bianchi dall’armadio dell’Aula della Fantasia.
In men che non si dica, la voce corre di bocca in bocca e tutti i Colorini si mettono al lavoro.
Ghita costruisce con delle stecche di legno i telai dell’aquilone; altri, guidati dai bambini, con ceste e cesoie vanno da Zafferano, Sambuco e Rapa Rossa: 
"Scusateci, ma è per una buona causa!" dicono.
"Raccogliete pure le mie bacche! Sono felice di rendermi utile!" Li rassicura Sambuco. "Noi torneremo la prossima Primavera!" Esclamano gli Zafferani prima di chinare il capo per terra, dopo essere stati tagliati. 
"Tirate forte!" si raccomanda Rapa Rossa. 
"Grazie a tutti voi! Non dimenticheremo quello che avete fatto."
Ritornati in paese, si mettono al lavoro per estrarre più colore possibile dal loro tesoro: chi mette a seccare i fiori, chi cuoce, chi pesta nel mortaio; in men che non si dica ecco pronti i colori!
E poi fogli di carta, rossi, gialli, blu, verdi, arancioni, viola pronti da attaccare  ai telai di legno portati da Ghita.
I Colorini quasi si mettono a piangere per la gioia nel vedere di nuovo i loro meravigliosi colori e il loro cuore torna  a sperare che tutto possa tornare come prima.
Ora non resta che aspettare il momento giusto.


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