Il paese dei colori 5



Re Gelo e Regina Afa

Vado di Corno Catena del Gran Sasso
Nuvola Bianca ha ragione, perché la mattina dopo, arriva dai monti lontani Re Gelo con il suo esercito di nuvole nere e dal mare arriva Regina Afa, anche lei seguita dalle sue nuvole. 
"Spostati!" Ordina Re Gelo a Regina Afa. "Devo passare!" 
"No! Spostati tu!" Replica Regina Afa. "Devo passare io!"
Il Re e la Regina si fronteggiano, guardandosi dritti negli occhi, sperando in un segnale di cedimento da parte dell’altro. Ma nessuno dei due è disposto a fare un passo indietro e quindi accade l’inevitabile.
Ad un segno del Re e della Regina, i due eserciti, posizionati uno di fronte all’altro, dietro ai loro sovrani, scatenano un temporale che mai si è visto! Testate di qua, testate di là, boati e improvvisi bagliori di luce: in cielo esplode  la  guerra. Le nuvole salgono una sopra l'altra diventando sempre più grandi e nere, finché non riescono  più a trattenere il peso e cominciano a precipitare, prima come piccole palline di ghiaccio e poi come gocce d’acqua.
Ma solo quando smettono  di darsele di santa ragione, e di brontolare e lampeggiare, i Colorini escono fuori dalle loro case per far volare gli aquiloni, sotto la pioggia battente, come aveva consigliato Nuvola Bianca.
Cammino di San Francesco Monte Terminillo
Tic! Tic! E' il suono delle  gocce di pioggia colorate del colore degli aquiloni che bagnano il Paese dei Colori!
Tac! Tac! E' il suono delle gocce di pioggia che colorano a poco a poco il paese! Ci sono voluti giorni e giorni, ma ecco che finalmente tutto quel nero comincia a trasformarsi in grigio scuro, poi grigio chiaro e infine tornano meravigliosi i colori!
I Colorini  rimangono a guardare come la pioggia colorata dai frutti di Sambuco, dai fiori di Zafferano e dalle Rape Rosse toglie il maleficio fatto  dalle Streghe Nerine.
Per Re Gelo e Regina Afa è una disfatta: hanno perso nella battaglia tutti e due gli eserciti! Entrambi sono costretti a tornare da dove sono venuti e nel cielo azzurro Nuvola Bianca ammira soddisfatta il Paese dei Colori, tornato ad essere meraviglioso come prima.
Ma i Colorini non hanno il tempo di festeggiare, perché ecco che in mezzo alla piazza principale avanzano minacciosi Gatto, Pipistrello e Civetta. 
"Eh no!" Si rivoltano i Colorini furibondi. "Ancora voi?"
Ed ecco che chi con una scopa, chi con un bastone da passeggio, chi con un ombrello, i Colorini si avventano sugli sgraditi ospiti.
Ma all’improvviso  fra i Colorini si sente una voce dire:

"Nel nome del bene le Streghe vengano punite
Senza toccarle con un dito
Blu, Giallo, Rosso, io vi chiamo
Punitele sì, ma andateci piano!"

Alle parole di Eulalia, i famigli si trasformano in Nero Velluto, Carbone e Pece e  i loro occhi vengono accecati dai tre colori che hanno salvato il paese; in fretta e furia scappano via e scompaiono  dentro a Bosco Nero.  La corona di piume nere di Merlo, la pentola, la candela accesa e il mestolo lasciata dalle Streghe Nerine sono conservate dentro a delle teche di vetro nel Museo dei Ricordi del Paese dei Colori.
Ai visitatori del museo viene raccontata la storia di quanto è accaduto, ricordando che quando la Natura e gli Uomini si vogliono bene nulla è impossibile.
 Guatapé in Colombia

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