Arezzo

Arezzo

Il sole che scalda più dell'immaginato ha accompagnato i tre giorni trascorsi in Toscana dandoci un assaggio di primavera inoltrata.
Ma è solo una pausa alle giornate di pioggia e alle temperature basse dei giorni precedenti.
I prati sono coperti di un tenero verde e di macchie di giallo in un'esplosione di fioritura.
Sugli alberi sputi di verde, colorano appena i rami grigi e spogli degli alberi. Quà e là, biancospini dalla chioma tonda profumano l'aria e contrastano con l'azzurro del cielo, appena velato da cirri.

La città ci accoglie con l'ordine e la pulizia delle strade e dei giardini, piccole oasi in cui verrebbe voglia di sedersi e godere del contatto con la terra.

Monumento dedicato a Francesco Petrarca
I passi, uno davanti l'altro, sono guidati dalla voglia di conoscere i  monumenti, le vie, le piazze. Incamminandoci verso la Fortezza restaurata da poco, incontriamo il monumento marmoreo, dedicato dal Comune di Arezzo a Francesco Petrarca, circondato da una verde cornice arborea.

Particolare della Fortezza
La Fortezza, da poco restaurata nonostante sia spoglia d'arredi si presenta con un aspetto davvero magnifico, soprattutto nella parte superiore, dove si apre un giardino panoramico sulla campagna circostante e sulle stesse antiche mura che circondano e proteggono la città.
Le mura di Arezzo
Piazza Grande, leggermente in discesa e circondata da palazzi in mattoncini rossi, da piccoli ristoranti, accoglie numerosi turisti e scolaresche festose. Il Corso principale che percorriamo fino alla Piazza dedicata a Guido d'Arezzo è un pullulare di negozi che si affacciano sulla via e di lato si aprono viuzze o piccole piazze con i tavolini e le sedie dei bistrò che offrono piatti e prodotti tipici.

Corso Italia

Cattedrale dei Santi Pietro e Donato

Bifore con vetrate

Particolare esterno della Cattedrale








Quando la stanchezza e il caldo cominciano a prosciugare le energie, riusciamo a trovare ristoro all'interno della Cattedrale, dei Santi Pietro e Donato, realizzata sulla sommità del colle dove sorge la città.
E' un monumento imponente realizzato in stile neogotico con una navata centrale e due laterali. La percorriamo fino in fondo ammirando i numerosi tesori che vi sono all'interno. 














Rimaniamo seduti per un pò approfittando del raccoglimento del luogo.
Alle spalle dell'altare, sopra all'arca di San Donato, la luce filtra attraverso le vetrate policrome che chiudono le tre altissime bifore.
Il sabato lo trascorriamo a Siena. 
Torniamo ad Arezzo la domenica mattina. Per le vie turisti e aretini che passeggiano pigramente per le vie soleggiate della città, alcuni con in mano il pacchetto delle paste per il pranzo domenicale.
Le mete della passeggiata di oggi sono la casa del Vasari e quella di Francesco Petrarca.
Dalle scale mobili, imbocchiamo Via Madonna Laura per arrivare a Borgo San Vito, in Via XX Settembre 55 dove troviamo il Museo Casa Vasari.
Dello splendore originale è rimasta la struttura, le pareti e i soffitti affrescati e una parte degli orti originali oggi trasformati in giardino.

Apollo con la sua faretra nella Camera di Apollo e delle Muse

Sala del trionfo della virtù


Orti di Casa Vasari

Sala delle virtù


Sala della fama e delle arti in cui la Fama è seduta sul globo terrestre


Basilica di San Domenico
Per completare il giro, non poteva mancare la casa che diede i natali a Francesco Petrarca, precursore dell'Umanesimo e cittadino del mondo spinto dalla sete di conoscenza.

Disegno della casa in cui è nato Petrarca

Biblioteca
Prima di andarcene, non poteva mancare un pranzo nella deliziosa Chiantineria dove abbiamo gustato un piatto della tradizione toscana, la Ribollita Aretina. Ricetta povera della tradizione contadina, che recupera il pane raffermo e lo arricchisce di verdure e legumi.

Chiantineria

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