I bastardi di Pizzofalcone

I bastardi di Pizzofalcone
di Maurizio De Giovanni


Ecco che dopo tante settimane di silenzio torno a scrivere in questo blog. Stavolta parlando di libri.
Di uno in particolare e del mio modo di rilassarmi.
Sono state giornate intense le ultime, lavorativamente parlando, che hanno prosciugato ogni mia energia, ma ora finalmente sarò a casa per un lungo periodo.
Posso dedicare tempo alla lettura, per il semplice gusto di farlo e non soltanto per motivi di studio, condizionata dai tempi stretti e da informazioni da trattenere per l'arricchimento dell'attività didattica.
Io amo i gialli, i noir. Ho iniziato con Agatha Christie, di cui ho letto quasi tutto, affascinata dalle cellule grige di Poirot, capace come un segugio di risolvere dei casi solo con il ragionamento.
Ho proseguito con Montalbano di Camilleri, di cui ho apprezzato l'umanità e la sicilianità. 
Quasi un anno addietro, grazie al corso di narrativa creativa  di Francesco Franceschini ho scoperto Rocco Schiavone di Antonio Manzini e del suo stile narrativo mi sono innamorata. Li ho letti tutti i suoi gialli. Senza però vedere nessuna fiction di quelle date alla tv.
Invece dei Bastardi di Pizzofalcone ho visto prima la fiction, che ho seguito appassionatamente in tutte le sue puntate.
Mentre ieri mi trovavo in biblioteca a scegliere libri per l'estate, ecco che sul tavolo dei gialli ho trovato questo testo disponibile al prestito. Aspettava proprio me.
317 pagine lette d'un fiato, in poco meno di due giorni.
Bellissimo. Quanto la fiction, ma senza l'interruzione della pubblicità e senza la delusione che si prova dal confronto tra libro e rappresentazione.
A giudicare dalla copertina usurata è passato fra diverse mani.
Cosa mi è piaciuto?
La storia. Anche chi riveste cariche pubbliche può, indotto da tanti motivi, problemi, condizioni che appartengono agli esseri umani, sbagliare. Ma può rimediare ai propri errori, dimostrando di essere non più un problema, ma una risorsa.
Il gruppo. Non siamo davanti ad one man show, come Poirot, Montalbano, Schiavone, ma davanti ad un gruppo che con le proprie intuizioni, i propri talenti e il lavoro congiunto raggiunge l'obiettivo di scovare l'assassino.
La vita dei singoli. Ognuno si mette un pò a nudo rivelando parti di sè attraverso un racconto riflessivo, ed ecco che dallo snodarsi della loro vita vengono fuori cose che non ti aspetti: l'autismo del figlio di Ottavia e i sentimenti che vivere questa condizione mette in modo nel suo animo; il senso di paternità dell'ispettore Lojacono, che essendo stato trasferito per motivi disciplinari è costretto a fare il padre a distanza; l'omosessualità dell'agente Di Nardo, che non ha il coraggio di rivelarsi alla sua famiglia; la mano pesante dell'agente Romano, causa di grandi dolori nella vita privata; l'umanità di Pisanelli e le sue indagini su suicidi seriali, che solo apparentemente lo sono; il commissario Palma, coraggioso e fiducioso nei suoi agenti anche se chiacchierati.
Lo stile narrativo. Maurizio De Giovanni, l'autore, permette ai suoi personaggi attraverso pagine e pagine di riflessione, di farsi conoscere dal lettore, scavando nelle intime pieghe delle coscienza, rivelando che anche i fatti più efferati, per chi li compie, hanno un senso.
Bisogna insomma, sentire anche l'altra campana, prima di farsi un'idea. 
Inoltre riesce sempre a tenere alta la suspense, fino in ultimo non capisci chi è l'assassino. Pensi di essere sulla buona strada dalle prime pagine, perché tutti gli indizi, il movente ti conducono a quella persona. Poi invece, tracce di indizi lasciati quà e là in tutto il romanzo, messi sapientemente insieme, ti rivelano un quadro che non avevi neanche preso in considerazione. Tanti colpi di scena, che tengono con il fiato sospeso. Tanti pezzi di umanità che avvicinano ad altri mondi, da cui spesso siamo sfiorati, senza soffermarci a capire fino in fondo. Ed ecco che l'omicidio diventa il pretesto per mettere a nudo la personalità, le grandezze e le miserie di coloro che in qualche modo ne sono coinvolti, come semplici testimoni, come responsabili e come investigatori.
L'ambiente e i fenomeni naturali. Sempre sullo sfondo, il mare imbizzarrito che entra nell'aria, il vento, la pioggia accompagnano con le loro manifestazioni i turbinii e le emozioni dei protagonisti.
So che l'autore ha scritto precedentemente Il metodo del coccodrillo e successivamente Gelo. Li leggerò entrambi.
Buona lettura a voi, se vorrete seguire il consiglio.



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