Val Comasine e Malga Comasine
Nella diversità
si trova l’armonia
che ci collega
ad ogni essere che ci sia.
Se tutti insieme collaboriamo
un mondo migliore abbiamo.
Anthea Albano
Partendo da Peio fonti, ci siamo diretti al Belvedere, dove abbiamo lasciato l'auto nella piazzola dell'albergo. Da lì era visibile l'imbocco del sentiero SAT 126 che comincia con una salita a stucco lunga diversi chilometri, in mezzo ad un bosco prevalentemente di Larici. Essendo poco frequentato non è molto curato e in parecchi tratti abbiamo trovato erba alta e un albero caduto che ostruiva due tratti del sentiero. Avendo camminato in molti percorsi nella zona, prima di questo, ben tenuti, la sua condizione ci ha stupiti al punto di segnalarla all' Ente Parco, sebbene non sia sotto la sua giurisdizione, ma sotto quella della Sezione Alpina di Trento.
Il sentiero, soprattutto dove costeggia il Rio Comasine è ricco di umidità e di vegetazione come il Cavolaccio alpino, l'erba di Sant'Antonio e i Rododentri. Intere pareti di roccia sono coperti da un Lichene giallo come lo zolfo. Davvero bello e interessante dal punto di vista botanico.
In alcuni tratti si cammina sulle rocce rese bagnate e scivolose dall'acqua del ruscello, pertanto scarponi e racchette sono assolutamente necessari per una salita e discesa in sicurezza.
Piccoli rospi saltellano sull'erba e scappano spaventati dalla nostra presenza.
Infine si apre la vallata, splendida, percorsa dal Rio e con un ultimo strappo in salita si arriva a Malga Comasine, recentemente ristrutturata.
Dalla malga si possono vedere Cima Boai, Cima Forzellina e Palon Val Comasine.
Continuando il sentiero si può raggiungere la Cima Boai, ma essendo in arrivo un temporale, abbiamo preferito ridiscendere. Magari sarà la meta di una prossima escursione.
Il percorso, tra andata e ritorno è lungo circa 8 km.
Peio fonti dal sentiero per Val Comasine |
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Lichene giallo |
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Cavolaccio alpino e Erba di Sant'Antonio |
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Rio Comasine |
Malga Comasine |
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